Report
AI e generazioni
Un report che studia le percezioni e i significati che le diverse generazioni attribuiscono all'intelligenza artificiale.

Overview di progetto
Quali percezioni e quali significati le diverse generazioni stanno associando all’Intelligenza Artificiale? È la domanda alla quale abbiamo cercato di rispondere, consapevoli che tale tecnologia sta trasformando non solo il settore professionale, ma anche le pratiche e le modalità con cui ci relazioniamo nella quotidianità. Se da un lato l’incertezza verso il futuro, fattore comune fra le generazioni, non si trasforma in scetticismo verso l’AI, dall’altro lato emerge un “cauto” ottimismo integenerazionale nei confronti dell’AI.
Se le generazioni concordano in un futuro che sarà incerto, tecnologico e interconnesso, si differenziano in modo sostanziale nelle modalità con cui si approcciano e danno significato all’AI. La questione non è più solamente legata all’accesso alla tecnologia, ma la stessa diviene un elemento in grado di valorizzare i diversi approcci.
Dall'entusiasmo dei Boomer fino alla ricerca di efficacia dei millennials, passando per un approccio più relazionale tipico dell GenZ, nel report si evidenzia come ogni generazione stia sviluppando un senso di identità unico con l’AI.
Il problema
Per anni la tecnologia è evoluta rapidamente, insinuandosi nelle nostre vite e trasformando radicalmente il nostro modo di percepire la realtà che ci circonda. Se guardiamo alle generazioni e in relazione agli internet user, per la prima volta nella storia della tecnologia, stiamo forse superando (evolvendo) il concetto di digital divide, così come inteso storicamente. L’intelligenza artificiale non crea barriere di accesso fra le generazioni, ma genera una molteplicità di approcci e significati. Non è più questione di chi resta fuori e chi dentro, ma di come ogni generazione interpreta e utilizza questa tecnologia in modo unico. È la prima volta che una rivoluzione tecnologica non divide, ma moltiplica le prospettive garantendo un possibile futuro di collaborazione intergenerazionale.
Se da una parte i dati dimostrano che tutte le generazioni hanno accesso all’AI, dall’altre parte si notano differenze sostanziali nelle modalità con le quali la percepiscono e la utilizzano:
- La Gen Z (60,6% utilizza ChatGPT) la considera un alleato digitale per creatività e interazione.
- I Millennials (17,9% la usano per analisi dati) la integrano nei flussi di lavoro per aumentare produttività ed efficienza.
- La Gen X valorizza l’AI per la sua accuratezza e affidabilità, ma con un approccio selettivo.
- I Boomers (80% ha una visione positiva dell’AI) la vedono come un asset strategico, seppur la utilizzano in forma nettamente inferiore rispetto alle altre generazioni.
Questa diversità di approccio ci obbliga ad ampliare la riflessione, spostando il focus dall’accesso al significato: ogni generazione attribuisce all’AI un ruolo diverso in base alle proprie esigenze e visione del futuro.
La soluzione
L’Osservatorio GENS ha individuato tre principali leve per colmare questo nuovo digital divide:
- AI come ambiente condiviso
- We Sense Tecnologico
- AI come opportunità di collaborazione intergenerazionale
I risultati
Questo studio offre la possibilità a professionisti, marketer e aziende di avere uno sguardo sull’AI che possa essere utilizzato per integrarla nei propri processi e nelle modalità di lavoro in team. Con una comprensione più approfondita di tali dinamiche, le aziende e i professionisti possono:
- comprendere i diversi approcci generazionali all’AI per costruire strategie di innovazione efficaci
- adottare modelli di collaborazione tra generazioni per sfruttare al meglio le potenzialità dell’AI
- creare team diversificati che valorizzino l’esperienza e la creatività per un’AI più inclusiva e consapevole.
Report sull'AI e le generazioni
Metodologia:
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Fonti dati: Osservatorio Gens Future Brand (2024), Dati GWI (01.2025)
- Età: tra i 16 e i 64 anni (popolazione italiana che utilizza internet)
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Metodologia: Desk Analysis e CAWI